- Arte e Cultura
Chiesa di Sant'Omobono
La chiesa di Sant’Omobono presenta una facciata in laterizio che una lapide sopra il portale data al 1602 e lo stile manieristico rimanda all’architettura di Giuseppe Dattaro.
Essa prospetta su una piazzetta pavimentata con acciottolato che ricopre un cimitero, diventato fossa comune durante la peste del 1630; sullo slargo confluisce dal lato inferiore il vicolo di Sant'Omobono, dove – si veda la lapide del 1706 al civico n. 2 – aveva sede l’oratorio di Sant’Omobono, a sua volta eretto sull’originaria casa del santo patrono della città, al secolo Omobono Tucenghi, il primo santo laico canonizzato dalla Chiesa. Egli abitava dunque vicino alla chiesa, allora dedicata a Sant'Egidio, nella quale spirò il 13 novembre 1197.
Subito dopo la canonizzazione (1199), i Cremonesi presero a edificare una chiesa a pianta centrale a lui dedicata. Alla stessa epoca risalgono le due statue marmoree collocate nelle nicchie di facciata: esse rappresentano Sant'Omobono con l’attributo della borsa e il braccio disteso a fare la carità, e Sant’Egidio abate, qui rappresentato in abiti vescovili.
Splendido l’interno trasformato dalla riforma del 1753 e completamente rivestito di affreschi dal pittore quadraturista Giovan Battista Zaist e dal figurista Giovan Angelo Borroni, autore de le Storie di Sant’Omobono sulle pareti del tiburio.
Ph. Alberto Bruschi