La chiesa era annessa all'attiguo monastero dei Gesuiti; iniziata nel 1602 e consacrata nel 1628, presenta facciata incompiuta di struttura classica, ritmata da quattro grandi lesen e marmoree scanalate e al centro, una finestra palladiana. L'interno, a navata unica, con cappelle laterali e volta a botte, è riccamente decorato da altari, fregi in stucco, dipinti e sculture che costituiscono la più importnate testimonianza del Barocco a Cremona. Si segnalano al terzo altare destro una tela con San Giuseppe e il bambino Gesù di A. Massarotti, nel presbiterio la monumentale ancona in legno intagliato, attribuita a G. Bertesi, racchiudente la tela S. Marcellino battezza la figlia del carceriere di G. Gatti (1604) e , ai lati dell'altare maggiore, le due tele di A. Massarotti S. Marcellino e S. Pietro volano in soccorso dei cremonesi in battaglia contro i milanesi e Il trasporto delle reliquie di S. Marcellino e S. Pietro; all'ultimo altare sinistro, dedicato alla Vergine Maria, una statua lignea barocca con ai lati due episodi della vita di S. Orsola dipinti da Luigi  Miradori detto Il Genovesino e, più a sinistra, la Presentazione di Maria al tempio dello stesso autore.